Il mercato della droga e’ un'attivita’ basilare per l’economia delle organizzazioni criminali che guadagnano miliardi e miliardi di euro grazie al suo commercio illegale .
Il “proibizionismo” contribuisce e da forza alla creazione del mercato nero (vedi l'esempio disastroso del proibizionismo sull'alcool negli Stati Uniti negli anni '20 dello scorso secolo).
Una “liberalizzazione” non penso che porterebbe ad un significativo contenimento di tale mercato nero…………………
Infine, come le altre droghe illegali, il traffico di sigarette frutta miliardi di euro alle organizzazioni criminali, che ormai gestiscono il 25% del mercato italiano di sigarette, in grandissima parte gestito da Mafia, 'Ndrangheta e Sacra corona unita. Secondo stime attendibili, il mercato illegale di sigarette frutta alle organizzazioni criminali circa 700 milioni di euro l'anno.
La Commissione europea presenta denuncia al Tribunalefederale di New York contro Philip Morris e RJ Reynolds
"Multinazionali del fumo conniventi col contrabbando"
Un'azione legale senza precedenti: la Ue chiede di essere risarcita per i mancati introiti
NEW YORK - Due colossi del tabacco, la Philip Morris e la RJ Reynolds, dalla fine degli anni Settanta e fino ad oggi sono state "direttamente coinvolte in attività di contrabbando", che hanno "nascosto attraverso atti illegali, compreso il riciclaggio".
All'origine della denuncia dell'Unione europea ci sono alcune semplici constatazioni. I grandi contrabbandieri, infatti, quelli che manovrano (via nave o via aereo) i grandi carichi da migliaia e migliaia di casse, comprano le sigarette direttamente dalle multinazionali o dai grossisti autorizzati dalla Philip Morris e dalle altre case di produzione. Comprano, per lo più, attraverso società di comodo, spesso "off shore" con l'obiettivo dichiarato di rifornire piccoli e improbabili paesi destinatari (Albania, Montenegro, Ucraina ecc.) di quantitativi esorbitanti di "bionde". Chiaro che, poi, le sigarette, dopo lunghi e complicatissimi percorsi, non finiscono mai dove dichiarato, ma ricompaiono sui mercati europei (italiano, tedesco ecc.). Chiaro anche, secondo la Ue, che le multinazionali del tabacco, quando vendono tonnellate di sigarette a personaggi come Gennaro Cuomo (recentemente arrestato) o Luigi Arcellaschi (oggi ritenuto uno dei boss "emergenti" del traffico), sanno benissimo di avere di fronte dei contrabbandieri sotto le mentite spoglie di commercianti internazionali. ....
Tutto ciò a partire da un semplicissimo assioma: nessuno fumerebbe delle Marlboro che non fossero prodotte dalla Philip Morris. Il traffico delle sigarette, a differenza di quello della droga, funziona solo a partire da una produzione legale e di marca. I contrabbandieri hanno quindi una sola strada: comprare le "bionde" da chi le produce legalmente. Se la Philip Morris smettesse di venderle ai trafficanti, il contrabbando non avrebbe futuro.
IX Convegno Nazionale Tabagismo e Servizio Sanitario Nazionale - 31 maggio 2007
L’industria del tabacco ha sempre saputo che le politiche per tutelare le persone dal fumo passivo rappresentano una seria minaccia per i loro guadagni ed ha ripetutamente ingannato e disinformato le persone circa i rischi e i danni del fumo passivo e sull’impatto economico legato ai danni da fumo.
L’industria del tabacco continua a rallentare l’implementazione di efficaci leggi a tutela dei lavoratori e dei cittadini dal fumo passivo.